Chiunque tratta dati personali deve necessariamente essere in compliance al GDPR. La consulenza in materia di protezione dei dati viene effettuata tramite un’attività di supporto al titolare, ai responsabili ed agli autorizzati al trattamento per adempiere agli obblighi previsti dalla normativa. Privacy non è solo GDPR ma bisogna considerare anche altre normative di riferimento che devono trovare il giusto equilibrio, per questo la nostra attività è focalizzata nel creare un modello organizzativo, su misura, con distribuzioni di ruoli ed incarichi.
ll responsabile della protezione dei dati personali (o meglio conosciuto come DPO) è una figura prevista dall'art. 37 del Regolamento (UE) 2016/679. Si tratta di un soggetto designato per assolvere a funzioni di supporto e controllo, consultive, formative e informative relativamente all'applicazione del Regolamento medesimo. Coopera con l'Autorità del Garante e costituisce il punto di contatto, anche rispetto agli interessati, per le questioni connesse al trattamento dei dati personali.
ATTENZIONE:NON E’ SEMPRE OBBLIGATORIO NOMINARLO NON DEVE ESSERE, PER FORZA, UN SOGGETTO ESTERNO
Tranquilli non è la solita formazione! Non vi formeremo sull’utilizzo del tritacarte per distruzione dei documenti o nel chiudere bene sotto chiave e le carte presenti sulla vostra scrivania…La formazione in materia di privacy con l’avvento del GDPR e del D.lgs 101/2018 (che ha modificato il D.lgs 196/2003) è tutt altro che banale ed assolutamente da non sottovalutare in quanto è stato introdotto il principio di accountability (responsabilità). Diventa, quindi, necessaria per rendere il titolare, i responsabili ed i soggetti autorizzati consapevoli dei trattamenti di dati personali che svolgono quotidianamente, ma anche per limitare i rischi di sanzioni e ridurli in ambito sicurezza.Offriamo svariate soluzioni, anche in singole sessioni, con il rilascio di attestati.
Lo sai che, secondo quanto stabilito dall’art.4 della legge n.300 del 20 maggio 1970 - statuto dei lavoratori- per installare un impianto di videosorveglia bisogna stipulare un accordo sindacale, qualora vi siano delle rappresentanze, oppure richiedere l’autorizzazione preventiva all’Ispettorato Territoriale del Lavoro?Inoltre, per utilizzare un impianto di videosorveglianza in azienda, non è sufficiente far sottoscrivere ai lavoratori dipendenti una nota di consenso, in quanto il consenso è materia del codice privacy. Esso non ha a che fare con la procedura prevista dall’art. 4 della legge n. 300/1970.
ATTENZIONE: SENZA ACCORDO SINDACALE O AUTORIZZAZIONE DELL’ISPETTORATO TERRITORIALE DEL LAVORO SI VIOLA LA LEGGE!
